Simpaticissima ma con una tendenza innata all'invasione di campo: è la mia suocera. Quando si metterà in testa che suo figlio è cresciuto e che c'è ora un'altra donna al suo fianco? A volte la situazione si fa difficile, mooolto difficile... Che fare?
E' tanto simpatica ma gli spaccherei il muso. L'allusione non è all'omonimo film di Claude Sautet interpretato da Yves Montand e Romy Schneider. No, il riferimento è a quel tormentone familiare che a volte è la suocera. Conosce tutto del figlio, i suoi gusti e manie. Gli lava amorevolmente la biancheria sporca che lui accumula distrattamente nel suo appartamento e, nei casi più estremi, gli dà anche consigli quando va a fare shopping. Interviene, critica e consiglia anche quando ne le si chiede niente. Ma non bisogna dimenticare che la madre del nostro partner, senza che lui se ne renda conto, è il suo modello femminile. E come spesso succede voi non la sopportate. Ogni interazione verbale con lei vi scatena pulsioni distruttive che non sospettavate nemmeno di possedere. Beh, fatevene una ragione perché è una situazione molto comune.
Una scena da manuale: state conversando amabilmente con lei, ma per uno strano sortilegio il vostro dialogo si trasforma in un campo di battaglia. E le sue frasi assassine sono buttate lì con il sorriso: "Che brutta cera ha Giorgio, non trovi?" oppure "Lo trovo un po' patito, ma mangerà abbastanza?"! Inutile dire che quando sentite quelle frasi sul vostro Giorgio, lo stomaco vi si contrae dalla rabbia e vi trattenete dal saltarle alla giugulare. Sembra che provi un piacere sadico nel lanciarvi qualche frecciatina indiretta per dirvi che forse il figlio non è propio nelle migliori mani, che poteva trovare di meglio, che non lo meritate. E come se non bastasse vi sentite impotenti, con la frustrazione alle stelle.
Eppure un modus vivendi è possibile. Innazitutto dovete prendere coscienza che anche per una madre non è facile accettare che quella relazione privilegiata che aveva con lui, è stata sostituita da una relazione adulta, con voi. E' dunque naturale che per la suocera non siate la persona preferita e che screzi e rivalità siano sempre dietro l'angolo. Preso atto della situzione non vi rimane che elaborare strategie nuove per migliorare la relazione. Come? Innazitutto mostrando bene che siete una persona con un'identità propria. E' facile scivolare nel solco dei rimproveri del tipo "Mi dai sui nervi con tua madre". Con atteggiamenti simili rischiate solo di mettere il partner sulla difensiva. Provate piuttosto di mettere dei paletti. Un modello di madre troppo presente potrebbe tradursi un una mancanza di riconoscimento del vostro valore da parte del partner. Un'altra possibilità è quella di fare della suocera un'alleata. E quando vi sommerge di osservazioni che vi sembrano un attacco frontale cercate di uscire dal mondo della rivalità. Il gioco funziona se si è in due. Dite basta a quell'inutile gioco di potere. Invece di cestinare ogni sua proposta - e la tentazione è fortissima, bisogna riconoscerlo - cercate piuttosto di prendere le sue proposte come un'aggiunta al vostro bagaglio di esperienze, come un'opzione in più. Provare non è facile ma ne vale la pena.
Raccontiamoci un pò come sono le nostre relazioni con le suocere. Non dimentichiamoci però che fra qualche anno lo saremo anche noi. qualcuna di noi forse già lo è. Sarebbe bello vedere la situazione da ambe due le parti.
MARGHERITA
E' tanto simpatica ma gli spaccherei il muso. L'allusione non è all'omonimo film di Claude Sautet interpretato da Yves Montand e Romy Schneider. No, il riferimento è a quel tormentone familiare che a volte è la suocera. Conosce tutto del figlio, i suoi gusti e manie. Gli lava amorevolmente la biancheria sporca che lui accumula distrattamente nel suo appartamento e, nei casi più estremi, gli dà anche consigli quando va a fare shopping. Interviene, critica e consiglia anche quando ne le si chiede niente. Ma non bisogna dimenticare che la madre del nostro partner, senza che lui se ne renda conto, è il suo modello femminile. E come spesso succede voi non la sopportate. Ogni interazione verbale con lei vi scatena pulsioni distruttive che non sospettavate nemmeno di possedere. Beh, fatevene una ragione perché è una situazione molto comune.
Una scena da manuale: state conversando amabilmente con lei, ma per uno strano sortilegio il vostro dialogo si trasforma in un campo di battaglia. E le sue frasi assassine sono buttate lì con il sorriso: "Che brutta cera ha Giorgio, non trovi?" oppure "Lo trovo un po' patito, ma mangerà abbastanza?"! Inutile dire che quando sentite quelle frasi sul vostro Giorgio, lo stomaco vi si contrae dalla rabbia e vi trattenete dal saltarle alla giugulare. Sembra che provi un piacere sadico nel lanciarvi qualche frecciatina indiretta per dirvi che forse il figlio non è propio nelle migliori mani, che poteva trovare di meglio, che non lo meritate. E come se non bastasse vi sentite impotenti, con la frustrazione alle stelle.
Eppure un modus vivendi è possibile. Innazitutto dovete prendere coscienza che anche per una madre non è facile accettare che quella relazione privilegiata che aveva con lui, è stata sostituita da una relazione adulta, con voi. E' dunque naturale che per la suocera non siate la persona preferita e che screzi e rivalità siano sempre dietro l'angolo. Preso atto della situzione non vi rimane che elaborare strategie nuove per migliorare la relazione. Come? Innazitutto mostrando bene che siete una persona con un'identità propria. E' facile scivolare nel solco dei rimproveri del tipo "Mi dai sui nervi con tua madre". Con atteggiamenti simili rischiate solo di mettere il partner sulla difensiva. Provate piuttosto di mettere dei paletti. Un modello di madre troppo presente potrebbe tradursi un una mancanza di riconoscimento del vostro valore da parte del partner. Un'altra possibilità è quella di fare della suocera un'alleata. E quando vi sommerge di osservazioni che vi sembrano un attacco frontale cercate di uscire dal mondo della rivalità. Il gioco funziona se si è in due. Dite basta a quell'inutile gioco di potere. Invece di cestinare ogni sua proposta - e la tentazione è fortissima, bisogna riconoscerlo - cercate piuttosto di prendere le sue proposte come un'aggiunta al vostro bagaglio di esperienze, come un'opzione in più. Provare non è facile ma ne vale la pena.
Raccontiamoci un pò come sono le nostre relazioni con le suocere. Non dimentichiamoci però che fra qualche anno lo saremo anche noi. qualcuna di noi forse già lo è. Sarebbe bello vedere la situazione da ambe due le parti.
MARGHERITA