E' un pò vecchia come notizia ma è terribile pensare che in Russia le cose stiano ancora così.
Baci a tutti
MARGHERITA
In Russia un giudice assolve un manager molestatore sostenendo che "provarci" sul luogo di lavoro è utile «a garantire la sopravvivenza della razza umana: se non esistessero le avances sessuali non ci sarebbero bambini»
Non poteva succedere che in Russia, il Paese il cui presidente Vladimir Putin, di fronte alle accuse rivolte all'omologo israeliano Moshe Katzav di aver violentato dieci donne del suo staff, si era detto ammirato, complimentandosi con lui perché era un «vero uomo». Eppure la notizia che arriva dall'ex Unione sovietica resta incredibile, visto che riferisce dell'assoluzione di un manager 47enne dall'accusa di molestie sessuali perché queste «sono utili a garantire la sopravvivenza della razza umana».
La 22enne professionista di San Pietroburgo che aveva presentato denuncia contro il suo capo, reo di averla chiusa fuori dal suo ufficio perché si riufiutava di fare sesso con lui, non è così riuscita ad avere giustizia a causa di un presunto superiore bene nazionale. Sebbene infatti la pubblicitaria abbia raccontato che il capo «esigeva che le impiegate esprimessero con gli occhi il desiderio di essere sbattute sulla scrivania, se solo lui avesse fatto un cenno - e all'inizio non capii che non parlava metaforicamente...», il giudice ha concluso che la cosa non era poi tanto grave. In fondo, ha argomentato «se non esistessero le avances sessuali non ci sarebbero bambini».
«Non riuscivo a credere a quelle parole - ha detto la donna - sono rimasta basita mentre ascoltavo come il giudice cercava di far sembrava una cosa utile qualcosa che invece per una donna è davvero umiliante e difficile da accettare». Secondo il giudice, invece, l'imputato «non aveva tenuto un comportamento criminale, ma era stato gentile, chiedendo in maniera esplicita, ma garbata, di voler avere un rapporto sessuale completo con la collega».
In Russia l'argomento molestie è davvero tabù, visto che solo due donne hanno vinto una causa per il reato negli ultimi 15 anni, mentre un sondaggio ha rilevato che il 100% delle lavoratrici è stata molestata sul luogo di lavoro, il 7% addirittura violentato e l'80% si è rassegnato all'idea che senza sollevare la gonna con il capo non si può fare carriera.
Ma la cosa più sconvolgente è che per mascherare la totale mancanza di rispetto per le donne le autorità si nascondono dietro il problema del calo delle nascite nel Paese. Siccome con gli attuali tassi di procreazione entro la metà del prossimo secolo la popolazione russa calerà del 30%, oltre a istituire eventi come la "giornata della generazione" (tutti a casa il libertà per fare sesso), le autorità tollerano clamorosi casi di abusi e violenze.
Baci a tutti
MARGHERITA
In Russia un giudice assolve un manager molestatore sostenendo che "provarci" sul luogo di lavoro è utile «a garantire la sopravvivenza della razza umana: se non esistessero le avances sessuali non ci sarebbero bambini»
Non poteva succedere che in Russia, il Paese il cui presidente Vladimir Putin, di fronte alle accuse rivolte all'omologo israeliano Moshe Katzav di aver violentato dieci donne del suo staff, si era detto ammirato, complimentandosi con lui perché era un «vero uomo». Eppure la notizia che arriva dall'ex Unione sovietica resta incredibile, visto che riferisce dell'assoluzione di un manager 47enne dall'accusa di molestie sessuali perché queste «sono utili a garantire la sopravvivenza della razza umana».
La 22enne professionista di San Pietroburgo che aveva presentato denuncia contro il suo capo, reo di averla chiusa fuori dal suo ufficio perché si riufiutava di fare sesso con lui, non è così riuscita ad avere giustizia a causa di un presunto superiore bene nazionale. Sebbene infatti la pubblicitaria abbia raccontato che il capo «esigeva che le impiegate esprimessero con gli occhi il desiderio di essere sbattute sulla scrivania, se solo lui avesse fatto un cenno - e all'inizio non capii che non parlava metaforicamente...», il giudice ha concluso che la cosa non era poi tanto grave. In fondo, ha argomentato «se non esistessero le avances sessuali non ci sarebbero bambini».
«Non riuscivo a credere a quelle parole - ha detto la donna - sono rimasta basita mentre ascoltavo come il giudice cercava di far sembrava una cosa utile qualcosa che invece per una donna è davvero umiliante e difficile da accettare». Secondo il giudice, invece, l'imputato «non aveva tenuto un comportamento criminale, ma era stato gentile, chiedendo in maniera esplicita, ma garbata, di voler avere un rapporto sessuale completo con la collega».
In Russia l'argomento molestie è davvero tabù, visto che solo due donne hanno vinto una causa per il reato negli ultimi 15 anni, mentre un sondaggio ha rilevato che il 100% delle lavoratrici è stata molestata sul luogo di lavoro, il 7% addirittura violentato e l'80% si è rassegnato all'idea che senza sollevare la gonna con il capo non si può fare carriera.
Ma la cosa più sconvolgente è che per mascherare la totale mancanza di rispetto per le donne le autorità si nascondono dietro il problema del calo delle nascite nel Paese. Siccome con gli attuali tassi di procreazione entro la metà del prossimo secolo la popolazione russa calerà del 30%, oltre a istituire eventi come la "giornata della generazione" (tutti a casa il libertà per fare sesso), le autorità tollerano clamorosi casi di abusi e violenze.