Diet betting, il nuovo modo di fare la dieta. Si registra su un sito il peso che si vuole perdere e la data entro cui raggiungere l'obiettivo. Poi si fissa una cifra. Se si dimagrisce, bene. Se no i soldi andranno in beneficenza. Tasso di successo: 85%
Niente come la paura di rimetterci dei soldi aiuta ad aumentare impegno e dedizione. Quando ci sono dei contanti in ballo la determinazione sale alle stelle. Ed è su questo presupposto che si basa il principio del diet betting, della dieta con scommessa. Se non perdi peso, perdi denaro. Qualcosa lo perdi sempre. Bisogna prendere una sorta di pubblico impegno - tramite una dichiarazione su un sito web, per esempio - a diminuire il proprio peso, dando un vero e proprio valore monetario alla promessa.
Il diet betting è nato negli Usa alcuni anni fa, quando Dean Karlan, professore di Economia a Yale, decise di aprire online un "Negozio dell'impegno": in garanzia di una promessa si lasciavano dei soldi, che si perdevano se non si manteneva la parola. Ora il fenomeno riguarda soprattutto la remise en forme e si sta diffondendo anche in Europa, con oltre 1.000 scommettitori soltanto in Gran Bretagna.
La dieta-scommessa è semplice: registri su un sito la tua promessa: chili da smaltire e la data in cui pensi di raggiungere l'obiettivo. Se non ce la fai entro il termine ultimo indicato, l'organizzazione "Sticck.com" (motto: scommetti su te stesso) è autorizzata a prelevare la cifra dal tuo conto corrente. Il denaro va a un'organizzazione benefica di tua scelta, oppure a un'associazione che viene indicata dai proprietari del sito e che è opposta ai tuoi principi e valori, proprio per aggiungere motivazione per il dimagrimento. «Per la beneficenza scegliamo argomenti estremamente delicati - spiega Jordan Goldberg, co-fondatore del sito Sticck.com, che gestisce le scommesse - ad esempio il surriscaldamento globale, le unioni gay o l'aborto». L'idea è che il solo pensiero di dare soldi a quella o quell'altra odiatissima organizzazione sia un forte incentivo a rispettare la promessa fatta.
Il tasso di successo dichiarato negli Usa è dell'85% e Sticck.com ha già raccolto 23.402 scommesse per un controvalore di oltre 1.600.000 dollari. Tutti i casi di perdita di peso devono essere verificati da un arbitro. Il punto debole, fanno notare medici e dietologi, è che una volta vinta la scommessa e finito l'impegno pubblico e l'effetto incentivo rientra, difficile pensare che il peso rimanga sotto controllo. Il rischio è che molti, rientrati dei loro soldi, ricomincino a mangiare come e più di prima. Errore gravissimo.
Chi non vuole ricorrere al sito, può sempre scommettere in famiglia o con i colleghi sul posto di lavoro o con gli amici. L'importante è... perdere.
[b][i]Potrei provare anche questa...
Niente come la paura di rimetterci dei soldi aiuta ad aumentare impegno e dedizione. Quando ci sono dei contanti in ballo la determinazione sale alle stelle. Ed è su questo presupposto che si basa il principio del diet betting, della dieta con scommessa. Se non perdi peso, perdi denaro. Qualcosa lo perdi sempre. Bisogna prendere una sorta di pubblico impegno - tramite una dichiarazione su un sito web, per esempio - a diminuire il proprio peso, dando un vero e proprio valore monetario alla promessa.
Il diet betting è nato negli Usa alcuni anni fa, quando Dean Karlan, professore di Economia a Yale, decise di aprire online un "Negozio dell'impegno": in garanzia di una promessa si lasciavano dei soldi, che si perdevano se non si manteneva la parola. Ora il fenomeno riguarda soprattutto la remise en forme e si sta diffondendo anche in Europa, con oltre 1.000 scommettitori soltanto in Gran Bretagna.
La dieta-scommessa è semplice: registri su un sito la tua promessa: chili da smaltire e la data in cui pensi di raggiungere l'obiettivo. Se non ce la fai entro il termine ultimo indicato, l'organizzazione "Sticck.com" (motto: scommetti su te stesso) è autorizzata a prelevare la cifra dal tuo conto corrente. Il denaro va a un'organizzazione benefica di tua scelta, oppure a un'associazione che viene indicata dai proprietari del sito e che è opposta ai tuoi principi e valori, proprio per aggiungere motivazione per il dimagrimento. «Per la beneficenza scegliamo argomenti estremamente delicati - spiega Jordan Goldberg, co-fondatore del sito Sticck.com, che gestisce le scommesse - ad esempio il surriscaldamento globale, le unioni gay o l'aborto». L'idea è che il solo pensiero di dare soldi a quella o quell'altra odiatissima organizzazione sia un forte incentivo a rispettare la promessa fatta.
Il tasso di successo dichiarato negli Usa è dell'85% e Sticck.com ha già raccolto 23.402 scommesse per un controvalore di oltre 1.600.000 dollari. Tutti i casi di perdita di peso devono essere verificati da un arbitro. Il punto debole, fanno notare medici e dietologi, è che una volta vinta la scommessa e finito l'impegno pubblico e l'effetto incentivo rientra, difficile pensare che il peso rimanga sotto controllo. Il rischio è che molti, rientrati dei loro soldi, ricomincino a mangiare come e più di prima. Errore gravissimo.
Chi non vuole ricorrere al sito, può sempre scommettere in famiglia o con i colleghi sul posto di lavoro o con gli amici. L'importante è... perdere.
[b][i]Potrei provare anche questa...