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Educazione sessuale a scuola: i giovani dicono Sì

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margherita

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I giovani italiani non nascondono di essere ignoranti in materia di educazione sessuale e per questo vorrebbero che la scuola colmasse questa loro lacuna

Il sesso? Una materia ostica per i giovani italiani. A dirlo sono gli stessi ragazzi del Bel Paese che vorrebbero seguire vere e proprie lezioni di educazione sessuale. A volerle, il 64% degli studenti (il 70% delle femmine e il 58% dei maschi), che chiedono a gran voce più informazioni qualificate, a scuola come a casa (44%). La loro ignroanza in materia è un dato di fatto. Uno su 4 dichiara di non utilizzare metodi contraccettivi perché il partner "preferisce non farlo"; 6 ragazze su 10 non li usano perché "non li hanno a portata di mano" mentre il 21% si "documenta" tramite siti o riviste pornografici e il 10% davanti alla televisione.

Questi i dati emersi dall'indagine internazionale condotta in occasione della Terza Giornata Mondiale della Contraccezione. E a cui la Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo) ha risposto predisponendo il primo kit strutturato e validato per l'educazione sessuale nelle scuole. "Si tratta di un`iniziativa assolutamente unica e innovativa in Italia pensata per tutti i ginecologi che si recano nelle classi per parlare di questi temi - spiega il prof. Emilio Arisi, membro del direttivo Sigo e direttore di "Scegli Tu", il progetto della Società scientifica per una sessualità consapevole -. È rivolto ai ragazzi delle scuole superiori, multimediale, con materiale per gli studenti e gli insegnanti. Vogliamo infatti stabilire una sinergia fra giovani e adulti, con il medico come mediatore. È l`unica via per riuscire davvero a stimolare l'interesse e far maturare la responsabilità. Chiediamo e lanciamo un appello al Ministero perché strumenti come questi possano venire adottati ufficialmente".

Per quanto concerne l'inserimento dell'educazione sessuale a scuola, il primo progetto di legge risale al 1910. Peccato però che per ora si tratti solo di interventi sporadici e saltuari di ginecologi quando il singolo Istituto lo richieda. "Oggi le lezioni, quando avvengono sono lasciate per intero alla sensibilità e alla competenza del singolo medico, senza supporti condivisi né percorsi codificati - spiega Arisi -. Si tratta di esperienze comunque preziose che la Sigo ha raccolto e deciso di raccogliere e proporre in modo organico. Ecco come è nato il kit, con un linguaggio adatto ai giovani, ricco, personalizzabile a seconda degli interlocutori e, soprattutto, con il bollino di garanzia della società scientifica".

Dall'indagine, condotta lo scorso luglio e che ha coinvolto 2.825 ragazzi fra i 15 e i 21 anni di 14 nazioni (Italia, Francia, Spagna, Gran Bretagna, Austria, Polonia, Russia, Turchia, Australia, Cina, Malesia, Singapore, Corea e Tailandia), il nostro Paese presenta poi contraddizioni assolutamente peculiari. Meno di un adolescente su 4 (22%) si sente completamente a proprio agio quando parla di contraccezione, persino con il proprio partner. Dato che si riduce ulteriormente se consideriamo le sole ragazze (18%). Conoscono in media solo 3 metodi per proteggersi e il 27% non ne utilizza attualmente nessuno, percentuale che sale al 35% fra le donne. E nonostante ciò, l'Italia registra il più basso tasso di gravidanze indesiderate.

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